Capitolo 17 )      Conversione delle strutture da continue a discrete

 

 

 

Per trasformare una tradizionale struttura di tipo analogico in una equivalente struttura di tipo digitale esistono fondamentalmente due diversi approcci: il primo è  l’ invarianza all’impulso   ed il secondo la  trasformazione bilineare.

 

Con il primo si impone che la risposta all’impulso del sistema digitale debba uguagliare quella del corrispondente sistema analogico.

Se  il segnale d’ingresso è l’impulso  d, l’uscita rappresenta  la trasformata della funzione stessa, cioè  h  (vedi fine del capitolo  4).

 

Nel semplice caso di una costante di tempo T  si ha che    h t =  e -t/T  , ma  considerando il tempo discreto t = n·DT  diventa  h n  = e -n·DT/T.

 

La trasformata  z  di questa  è                            H(z) =   S hn·z-n = S (e -DT/T· z -1) n

 

Sviluppando la serie geometrica[1])  si ha    

                                                                          

 

quindi  i coefficienti della struttura generalizzata sono         a0 = 1    e    b1 = e-DT/T

 

Anche se si può dimostrare che qualsiasi  funzione può essere trasformata in somme di  termini di questo tipo, tale soluzione è piuttosto laboriosa.

 

Una possibile approssimazione che facilita  la soluzione è data dall’uguaglianza del ritardo unitario in termini di trasformata s di  Laplace rispetto alla trasformata z .  Un puro ritardo di tempo  DT  ha la trasformata  s  uguale a   e -DT·s   (vedi tabella al capitolo 7, con  n=1),  mentre l’analoga trasformata   z   è semplicemente  uguale   a   z -1, quindi si può scrivere

                                                              z -1 = e -DT·s

 

Sviluppando il secondo membro in serie  ed approssimando  questa serie ai primi due termini[2])[S1] , si ha

                                                              z -1 @ 1 -  DT·s

da cui si può ricavare                      

                                                              

 

Con tale  approssimazione  è possibile ricavare la trasformazione z  di una funzione in  s qualsiasi semplicemente sostituendo  ogni  s  di questa con l’analoga  espressione  in  z.

 

 

 

 

Ad esempio nel caso  precedente la funzione   

                                                                                   

potrebbe essere  trasformata in                

                                                      

 

da cui si possono ricavare i coefficienti  della struttura generalizzata

 

                                           e              

 

coincidenti con quanto ottenuto direttamente con l’applicazione delle differenze finite (vedi pag. 16-1).

 

Si ritiene opportuno ribadire che questo metodo è semplice, ma solo approssimato e può essere visto come metodo d’integrazione rettangolare.

 

Considerando infatti  il caso del segnale d’uscita  y  come integrale del segnale d’ingresso  x  , cioè

 

                                                       

 

l’integrazione può essere svolta numericamente come    yt = yt-1+ DT·xt .

 

La  Fig. 17.1  illustra graficamente il significato di questa operazione: il segnale  x  campionato ogni  DT  rappresenta una serie di rettangoli di larghezza  DT  e di altezza  xDT , dove  n  è il numero del campionamento.

Al generico istante  t = n·DT  si avrà  un’uscita  yt   che sarà la somma del valore raggiunto all’istante precedente  yt-1  e dell’area del rettangolo  DT·xt .

Ovviamente  nella figura l’intervallo   DT  è esagerato: la precisione del metodo dipende da quanto questo è piccolo, in modo da approssimare il più possibile con piccoli scalini l’andamento di  x.

 

 

 

 

 

 

 


 

   

DT

 
            

 


                                              t-1        t

 

Fig.17.1    -    Principio d’integrazione approssimata rettangolare

 

 

 

Se ora si esprime la stessa operazione in termini di trasformate  z  si ha:

 

         y(z) = y(z) · z-1 +  DT · x(z)        cioè          

 

Se invece si fosse espressa in termini di trasformate  s  di Laplace, l’operazione di integrazione (in questo caso continua), si sarebbe ottenuto:

 

                          cioè                     

 

Come si vede uguagliando i due tipi di trasformate, si è riottenuta  l’equivalenza in  z  dell’operatore s.

 

Ma questo permette anche una diversa soluzione.  Se l’integrazione anzichè rettangolare fosse stata  un’integrazione trapezoidale  l’equivalenza sarebbe di altro tipo (e più approssimata).

 

La  Fig. 17.2  illustra  tale alternativa, in cui al tempo  t viene sommata ad  yt-1  l’area  del trapezio formato con i due valori   xt-1   e    xt.   L’approssimazione è dunque  la linearizzazione  dell’andamento di  x  durante l’intervallo  DT, che risulta ovviamente maggiore rispetto  ad uno scalino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                             t-1       t

 

Fig.17.2    -    Principio d’integrazione approssimata trapezoidale

 

 

Si può dunque esprimere  l’integrale come           yt = yt-1+ DT·(xt-1 + xt)/2

e in termini  di trasformata  z:              y(z) = y(z) · z-1 + (DT/2) · [x(z) · z-1 +x(z)]     

 

 cioè                                     

 

Uguagliando con la trasformata  s  ricavata precedentemente si ottiene una nuova  corrispondenza, nota come  trasformazione bilineare

 

                                                   

 

 

Fig. 17.3   -    Conversioni approssimate di  una  funzione di Laplace  in funzione  z , con successiva integrazione.

 

 

La  Fig. 17.3   esemplifica  l’applicazione di questo metodo ad una semplice costante di tempo, mostrando il confronto di precisione  tra i due tipi di sostituzioni descritte.

Ovviamente nei casi di funzioni molto complesse, il calcolo dei coefficienti della funzione  z  generalizzata comporta notevoli elaborazioni algebriche.

 



[1])    La serie geometrica è definita  come  Srn  per  n  da 0 ad  ¥, ed è convergente, cioè ha un limite finito, se  r<1.  In tal caso il limite  è   1/(1-r).

[2])    Lo  sviluppo in serie  di   ea    è      1 +  a +  a2/2  +  a3/3! +  ...... +  an/n!  +  ......


 [S1]